domenica 10 giugno 2007

La riforma delle pensioni

Egregio ministro Padova Schiappa,
sicuramente sarà in altre faccende affaccendato, tuttavia devo assolutamente sottoporle la mia proposta di riforma previdenziale.
oggigiorno un povero giovine deve impegnarsi a studiare, prendere un pezzo di carta, frustrarsi in stage non retribuiti e inutili, trovarsi un lavoro insoddisfacente.
d'altro canto un povero vecchio vede scorrere inutilmente i suoi giorni in attesa dell'inevitabile fine.
il giovine lavora per il vecchio, il vecchio si sente inutile.
e allora caro il mio ministro, perchè il giovine deve farsi il culo a pagare i contributi ed il vecchio deve solo lamentarsi e sputare per terra?
la rivoluzione copernicana delle pensioni deve essere decisa e radicale.
il giovine deve percepire la pensione, il vecchio deve lavorare.
il giovine deve terminare l'università, cosa che gli permetterà di conoscere ragazze/i e copulare a dismisura, dopodichè comincerà a percepire la pensione ma, giunto alla soglia dei 50 anni dovrà trovarsi un lavoro.
in siffatto modo l'economia ricomincerà a girare: si immagini caro ministro, quanto possa spendere un giovine spensierato in alcol,macchine veloci e viaggi.
di contro, da vecchio, terminata l'età della dissolutezza, potrà pagare il suo debito con la società lavorando e pagando i contributi per la pensione del giovine.
caro ministro, la vedo perplesso, ma analizziamo i pro: un giovine può divertirsi, spendere e copulare quando l'età glielo permette, un vecchio può sentirsi utile quando ormai non sa quando impiegare il proprio tempo, un giovine copulando si riprodurrà ponendo fine anche all'annoso problema delle culle vuote. ed inoltre caro ministro guardiamoci negli occhi: la vecchiaia dura ormai millenni, cosa che permetterà di lavorare di più e versare più contibuti.
volendo trovare dei contro: magari il lavoro del vecchio sarà un po' approssimativo, magari la tecnologia e la ricerca saranno meno veloci, ma diciamoci la verità: un giovine annebbiato e felice se ne accorgerà mai?
magari la classe dirigente sarà formata da vecchi e al mondo del lavoro si accederà sempre più tardi.. e allora caro ministro dove starebbe la novità?

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