mercoledì 20 giugno 2007

Hurricane Jammin' Festival

la sera prima gran vertice a bordo piscina: decidiamo per una colazione da Sorriso (ebbene sì, abbiamo tradito il Tonelli, forse il dio cappuccino ha voluto punirci) e una partenza alle 9 di mattina.
La honda di Drugo 76 non ha l'aria condizionata ma viene comunque eletta pearl jam mobile e insignita dell'immagine d'ordinanza.


il viaggio scorre veloce sulle note di vedder e soci, solo timidamente alternate a quelle dei Killers.
guardiamo il programma: Le Mani, My Chemical Romance, Killers appunto, Linkin Park e i nostri idoli a chiudere la serata: tutto sommato ci si può stare.
arriviamo nel nostro albergo: carino fuori ma la nostra camera.. un sottotetto con quattro letti di cui uno ridicolo, più basso degli altro di una ventina di cm e pure abbastanza corto (indovinate a chi tocca? )
il parco San Giuliano di Mestre è bellissimo, 700 ettari di verde conditi da un buon numero di standiste e un gran numero di appassionate di musica. naturalmente la nostra entrata è accompagnata da una buona o,4 di Heineken.
Arriviamo e ci accoglie il gruppo vincitore di un contest.. non mi ricordo il nome ma potete cercare su myspace un gruppo con la k,a seguire Le Mani, autori di una discreta performance.
sulla loro esibizione comincia a piovere, quella pioggerillina leggera che comunque il meteo aveva previsto, finchè tutto comincia ad andare male.
la pioggia aumenta fino ad una intensità folle e decidiamo di ripararci in uno stand di birra (ovviamente); ci ammassiamo l'uno vicino l'altro come polli d'allevamento, la temperatura è rigida e comincia persino a grandinare.
sento la pioggia bagnarmi i vestiti nonostante l'impermeabile, la grandine colpirmi incessantemente e chiudo gli occhi per paura che i chicchi mi colpiscano gli occhi.
sento la gente gridare e il vento che soffia, ricordo di aver pensato che non può piovere così a forte troppo a lungo: un pazzo la pensa come me visto che grida continuamente "Sta schiarendo! sta schiarendo!".
siamo sempre più vicini e più zuppi, nel marasma generale qualcuno ne approfitta per spillare del liquido ambrato
(se mi stai leggendo, sappi che ti stimo) e regalarlo in giro.
dopo dieci minuti essere venuta la tromba d'aria se ne va.
mi guardo in giro incredulo: tutto sommato non ho avuto paura, visto che pensavo ad un semplice acquazzone,mentre mi trovo di fronte ad un vero casino.
è una sensazione strana: la tv ci ha abituato a mostrare con tanto di commenti tutte (?) le immagini salienti di attentati, alluvioni e amenità varie, qua sono io a doverne scoprire poco a poco i dettagli. sembra come quando vai dal dottore con un dolorino e quello dice che invece hai un (toccatevi le palle).
la prima cosa che noto è il pantano, poi mi trovo a chiedermi se quello stand di magliette fosse sempre stato senza tetto, se quella torre che sorreggeva i megaschermi fosse stata progettata per essere orizzontale.. i miei pensieri vengono interrotti da un tipo della security che chiede "state tutti bene? nessuno è caduto nel fosso?".. non adoro i my chemical romance, ma sicuramente li avrei preferiti alla sinfonia di sirene di ambulanza che è seguita poco dopo.
la voglia di scherzare si affianca a pianti isterici, parole di incredulità, foto e riprese video, non sappiamo cosa pensare , sappiamo solo che la giornata di oggi non vedrà nessun altro sul palco.
nel frattempo mi accorgo che una torre è caduta vicino a noi, e penso a quante volte ho dato del coglione a persone che non facendo nulla di diverso da me si sono trovati in situazioni tragiche per pura fatalità; poco dopo realizzo che ancora una volta il coglione sono io, uscito illeso da una tromba d'aria, venti a 200 km/h, torri cadute e una sola domanda: quando rivedrò i pj?
ti guardi intorno e pensi con chi puoi prendertela e sai che non c'è risposta.
gli organizzatori cominciano a transennare il palco, spostando confini di quella line Maginot sempre più avanti: in poche parole ci stanno cacciando fuori.
un passo dopo l'altro, sempre più lontani dal mai stage, sempre più rassegnati; il sole torna a far capolino; i telefoni, quelli a prova d'acqua (non quello di drugo ah-ah), cominciano a squillare; la sensazione di averla scampata bella sembra prevalere e nessuno protesta più di tanto.
fuori dai cancelli dei ragazzi vendono delle magliette (asciutte!) dell'HJF a 10 euro: decido di non comprarla, maglietta o meno, questa giornata me la ricorderò comunque.

desidero ringraziare gli amici conosciuti nel ricco nord-est: valentina, beatrice, claudia e marco.. you know who you are!!

p.s. il titolo l'ho copiato da uno status di Boban

domenica 10 giugno 2007

La riforma delle pensioni

Egregio ministro Padova Schiappa,
sicuramente sarà in altre faccende affaccendato, tuttavia devo assolutamente sottoporle la mia proposta di riforma previdenziale.
oggigiorno un povero giovine deve impegnarsi a studiare, prendere un pezzo di carta, frustrarsi in stage non retribuiti e inutili, trovarsi un lavoro insoddisfacente.
d'altro canto un povero vecchio vede scorrere inutilmente i suoi giorni in attesa dell'inevitabile fine.
il giovine lavora per il vecchio, il vecchio si sente inutile.
e allora caro il mio ministro, perchè il giovine deve farsi il culo a pagare i contributi ed il vecchio deve solo lamentarsi e sputare per terra?
la rivoluzione copernicana delle pensioni deve essere decisa e radicale.
il giovine deve percepire la pensione, il vecchio deve lavorare.
il giovine deve terminare l'università, cosa che gli permetterà di conoscere ragazze/i e copulare a dismisura, dopodichè comincerà a percepire la pensione ma, giunto alla soglia dei 50 anni dovrà trovarsi un lavoro.
in siffatto modo l'economia ricomincerà a girare: si immagini caro ministro, quanto possa spendere un giovine spensierato in alcol,macchine veloci e viaggi.
di contro, da vecchio, terminata l'età della dissolutezza, potrà pagare il suo debito con la società lavorando e pagando i contributi per la pensione del giovine.
caro ministro, la vedo perplesso, ma analizziamo i pro: un giovine può divertirsi, spendere e copulare quando l'età glielo permette, un vecchio può sentirsi utile quando ormai non sa quando impiegare il proprio tempo, un giovine copulando si riprodurrà ponendo fine anche all'annoso problema delle culle vuote. ed inoltre caro ministro guardiamoci negli occhi: la vecchiaia dura ormai millenni, cosa che permetterà di lavorare di più e versare più contibuti.
volendo trovare dei contro: magari il lavoro del vecchio sarà un po' approssimativo, magari la tecnologia e la ricerca saranno meno veloci, ma diciamoci la verità: un giovine annebbiato e felice se ne accorgerà mai?
magari la classe dirigente sarà formata da vecchi e al mondo del lavoro si accederà sempre più tardi.. e allora caro ministro dove starebbe la novità?

venerdì 9 marzo 2007

Il ruggito del Leone


Sergio Leone è sicuramente uno dei maestri. Lo è diventato con l'umiltà e l'intelligenza di chi ha saputo entrare in un genere, quello western, reinventandolo.
Giocando con il Tempo, prolungando fino all'eccesso le attese, i giochi di sguardi e la preparazione, riducendo ad un attimo l'esecuzione vera e propria.
Rendendo i personaggi Persone reali, regalando emozioni a disperati e bounty killer, riconoscendo che anche i Buoni hanno qualcosa di cui non andare fieri, cantando le gesta di chi in fondo non vince nella vita, riuscendo a cucire un ruolo negativo persino a Henry Fonda, il buono a stelle e strisce.
Talmente bravo da rimanere incastrato nel cliché del western, ha visto i produttori bloccargli il progetto della sua vita, quel "C'era una volta in America" che realizzerà solo nel 1984.
Un progetto mastodontico, dalla epica colonna sonora: esce montato in modo sbagliato e viene ignorato da pubblico e critica: anche lui conosce in qualche modo l'amarezza che provano i suoi personaggi, in perenne bilico tra l'impresa e il baratro.

Deluso così come Morricone, il maestro che conosce solo dopo decenni l'emozione dell'Oscar, perdipiù non per un film, ma alla carriera..

Ma sopra ogni cosa, voglio ricordare i suoi dialoghi:

Che hai fatto in tutti questi anni, Noodles? - Sono andato a letto presto

lunedì 26 febbraio 2007

Chiusura del sondaggio: Volete far entrare Drugo82 nel bar?

Il tempo riservato al nostro sondaggio è terminato. La "redazione" oggi ne pubblica i risultati.

martedì 20 febbraio 2007

rotta verso i Pearl Jam

cari amici, non abbiamo ancora scelto la colonna sonora: ebbene sono di sicuro i pearl jam.
proprio ieri ho acquistato i biglietti per l'heineken jammin' festival per il 15 giugno.
incredibilmente dopo 5 anni di attesa abbiamo la possibilità di vederli due volte in pochi mesi.
io, boban e drugo 76 li abbiamo già visti a torino nell'impronunciabile PalaIsozaki il 19 settembre : circa 5 ore di viaggio con la citroen di boban accompagnati da un cd mp3 colmo di canzoni provenienti da seattle e un thermos di cappuccino preparato da Matilde (che ha provveduto anche a montare uno schermo anti asteroidi sulla vettura).
giungiamo a torino e aspettiamo delle ore davanti al cancello, ascoltando le prove dei nostri idoli: un cartello che ci impone NO POGO ci strappa un sorriso.
oltre 2 ore di concerto, suonando a livelli inumani, e alla fine Eddie si mette una mschera sul volto ballando sugli amplificatori..
usciamo a mangiare in pub, la prima birra media scivola via aspettando il panino e la seconda vorrebbe chiamare la terza: ma fortunatamente ci ricordiamo dei tiepidi rum e pera bevuti di fronte ai cancelli insieme a dei milanesi di mezza età (ovunque tu sia: porco Diaz, fratello) e ci rinunciamo.
la mattina dopo (il 20) andiamo a zonzo per la città salutando i reduci riconoscibili da occhi assonnati e maglietta d'ordinanza..
pensavo che il 21 settembre il "lavoro" mi avrebbe portato a trapani: ma stìcazzi, quando ci vuole ci vuole.
quest'anno verrà con noi Lucignolo, forse le autobotti di heineken non basteranno :)

giovedì 15 febbraio 2007

Monica... proprio tu?!

Non sai mai chi puoi incontrare al Tonelli. Si sa che il bar è un come una piccola metropoli, ci trovi tutti e nessuno. Così entri e ci trovi quello che si fa il caffè corretto con la grappa la mattina alle otto, quello che “io ci passo solo per dare una scorsa alla Gazzetta”, lo scemo del villaggio e quello che è attaccato a doppia mandata al video poker (questi ultimi due, non raramente, coincidono). Ma la fama del Tonelli oramai ha un'eco vastissima. Ha passato i confini della provincia. Ha passato anche i confini della normalità.

E allora capita che un venerdì mattina entri, saluti la Matilde e le chiedi la Gazzetta e lei ti dice che è di sopra, nel “nostro” soppalco, il teatro della nostra Tonelli experience di tutte le domeniche mattina. Salgo le scale che hanno un vago sapore retrò, con tutta quella plastica e ferro (ma sono rossonere, quindi passabili).
E quando sono di sopra, chi sta leggendo la gazzetta e gustando il suo cappuccio? La Bellucci.
Sì, proprio la Monica. Rimango sorpreso, ovvio, ma poi guardo che sta guardando le ultime pagine della Gazzetta e la guardo male... “non sarà mica appassionata di tiro al piattello??”.

Lei sorride maliziosamente, un sorriso che mille volte abbiamo bramato al cinema e mi indica l'ultima pagina, dove ci sono i palinsesti televisivi. Sospiro di sollievo. Faccio cenno alla Monica “posso sedermi?”. Lei annuisce, sexy. Non parla la Monica... mah...

“E' incredibile... lei qui, dico, non sembra vero...”
Sorride.
“Mi chiamo Boban (non possiamo dire i nostri nomi, ordine di BellaMaurì)”, le do la mano, lei mi da la sua. Cazzo è ancora più bella dal vivo, alla faccia di Mousse T. Sorride. Non parla.
“Monica, sono sempre stato un tuo fan, ti considero la più grande attrice italiana”, mento.
Sorride... fa per parlare... “aahh.... ggrrrrassffzzz....”.
Silenzio. Sono un po' confuso, ma davvero non ho capito?
“Scusa?”, le dico.
“Ho defffttrrrroo.... gggrraassfffzzze”.

Mi pare di intuire. Cazzo, non capisco cosa dice, è ufficiale. Troppe erre mosce, troppo francese-linguasconosciuta. Sono terrorizzato e sorrido, facendo finta di aver capito.

Ma lei riattacca “E' davvffrreo srrttupendfoooo qui...”. Stavolta ci sono. Ho intuito davvero. Ma sono ancora più terrorizzato: oltre a non capirla, parla come Ghezzi su Raitre, è fuori sincrono. Quella bellissima bocca si chiude e parla, si apre e non esce suono. Ma che mi sono mangiato ieri sera?

Non rispondo. Lei si scurisce e dice “Corvrsa cvvver'è?”
Era un “cosa c'è?”, si dai, è così, mi butto “E' che.. insomma... devo aver qualche problema, ma non riesco.. insomma...”
“Mica che nun me capisci, ve?”, esclama.
Oddio... improvvisamente il dialetto di Castello! Ma almeno la capisco! Sono sempre più confuso!
“Bhe si, ho avuto delle difficoltà, ma sarà sicuramente colpa mia...” dico.
“'Mpestata! Nun è colpa tua, frego! E' che sssto a prova a doppiamme!”
“Stai parlando... doppiandoti?”, comincio ad avere la nausea.
“Eh si cocco! Man'ce riesgo! Nun so bbona a doppiamme!”
“Aahh...ehm, per questo il fuori sincrono?”, aiutatemi.
“Pe' forza! Mannaggia a mmme! Dudde ste lezioni de dizione e poe 'nce capiscco gnente! La Matilde me l'ha sembre detto de nun fa' l'attrice e de continua' a fa l'astrofisica nucleare”
“La Matilde..ma..ma... l'astrofisica nucleare?”, sta diventando troppo.
“Oh frego, stae male?? N'ce morì eh! La Matilde è stata sembre la mi mijore amica! C'hannavamo insieme a lezione all'università, poi lei ha lasciato e s'è messa qui... lei si che c'ha capito!”
“Ma quindi sei laureata? In astrofisica nucleare?????”, la mia voce è stridula.
“110 e llode! Che nun se sappia eh! Senno poi chi me fa spoja su li filme!?”
Non fa una piega. Già sembra meno sexy.
“Per carità, sarò muto come un pesce... “
“Via cocco, famme legge la Gazzetta che vojo sape' se Ronaldo lo fanno gioca subbito... voi l'autografo?”

Faccio cenno di si. Lei mi scarabocchia il nome su un angolo della Gazzetta, lo strappa e me lo da. Le faccio una foto col cellulare, saluto e me ne vado, scendendo le scale come se avessi il mal di mare.
Passo davanti alla Matilde che mi sorride. La guardo strana. Sorrido ma penso che sappiamo troppe poche cose della Matilde. Chi sei Matilde???
Esco nel sole di questo inverno inesistente e torno a casa.
Devo bruciare i poster della Bellucci che ho conservato... non si sa mai...


Boban

martedì 13 febbraio 2007

vuoi farlo entrare nel bar?

cari amici, chi di voi frequenta con attenzione questo blog avrà notato un personaggio ricorrente tra i commenti: drugo 82, un giovine che frequenta anche il tonelli reale.
tuttavia ad un talento raro da perdigiorno non si accompagna egual dedizione: infatti egli preferisce dormire la mattina piuttosto che dedicarsi a colazionare con noi.
quindi il quesito è: volete che drugo 82 entri nel tonelli team e diventi un perditempo come noi a tutti gli effetti?
attendiamo con ansia anche le vostre intenzioni di voto!
Rock the vote!